Durante il periodo cui Gesù visse sulla terra, tante furono le persone che si avvicinarono a Lui: chi per curiosità, chi per ascoltare le Sue parole, chi per ricevere una guarigione fisica o spirituale. Tra questi, un personaggio sicuramente rilevante per il percorso spirituale che fece fu Nicodemo. Quest'uomo era un fariseo e uno dei capi dei Giudei, quindi una persona che aveva un ruolo importante a quel tempo in quanto guida e maestro in Israele. Eppure, nonostante la sua posizione prestigiosa, nonostante fosse considerato un punto di riferimento spirituale, nel corso del suo dialogo con Gesù, in Giovanni 3, lo vediamo quasi smarrito, mostra dei limiti evidenti, tanto da ricevere, dal Maestro per eccellenza, una domanda molto significativa: "Tu sei maestro d'Israele e non sai queste cose?" (Giovanni 3:10). Al verso 2 del capitolo 3 del vangelo di Giovanni leggiamo che "egli venne di notte da Gesù". Probabilmente egli andò di notte da Gesù perché aveva timore del giudizio degli altri farisei che non vedevano di buon occhio l'operato del figlio di Dio. E' facilmente deducibile che temesse la possibilità di essere accusato di credere in Gesù e di essere quindi estromesso dai privilegi che a quel tempo spettavano a uomini come lui.
Continuando a leggere il testo, però, possiamo comprendere che la notte non rappresentava soltanto una condizione esterna ma era la condizione spirituale nella quale Nicodemo si trovava. Ancora oggi ci sono tante persone che si trovano nella notte più profonda, forse pensando di conoscere e di essere nella verità; forse c'è chi non si avvicina a Gesù per vergogna o per timore di essere giudicato. Eppure Nicodemo non restò in quella condizione ma cercò di conoscere meglio il Signore.
Sicuramente dall'incontro con Cristo la sua vita cambiò, e quel tempo trascorso a tu per tu con il maestro diventò il crocevia della sua vita spirituale. Infatti al capitolo 7 di Giovanni, dal verso 40, leggiamo che molti esprimevano la loro opinione sulla persona di Gesù, e mentre i farisei cominciavano a odiarlo, Nicodemo non aveva più timore di esporsi per il Signore: "La nostra legge giudica forse un uomo prima che sia stato udito e che si sappia quello che ha fatto?" (Giovanni 7:51). Non vediamo più l'immagine di un uomo timoroso che esce di notte per incontrare Gesù, ma un uomo che tenta di proteggerlo e lo fa pubblicamente davanti a tutti! E qualcosa di ancora più straordinario accade successivamente, alla morte di Gesù. Ai versi 39 e 40 del capitolo 19 di Giovanni leggiamo: "Nicodemo, che in precedenza era andato da Gesù di notte, venne anch'egli, portando una mistura di mirra e d'aloe di circa cento libbre. Essi dunque presero il corpo di Gesù e lo avvolsero in fasce con gli aromi, secondo il modo di seppellire in uso presso i Giudei". Inizialmente Lo aveva conosciuto, poi difeso, e infine onorato alla Sua morte: non possiamo fare altro che constatare che egli amava veramente Cristo.
Nicodemo è una figura meravigliosa di chiunque si accosta al Signore con una sincera curiosità e, piano piano, comincia un cammino di fede e conversione che si palesa alla croce del Golgota. Riflettiamo su questo personaggio e facciamo nostro il verso: "E ho questa fiducia: che Colui che ha cominciato in voi un'opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù" (Filippesi 1:6).